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Trento, 24 dicembre 2008
«Indagine serrata nei primi sei mesi»
Bombarda: alzare la soglia, concentrare le ispezioni
Parla il presidente della terza commissione incaricata dell’inchiesta sui controlli ambientali
«Tempi, serve una disponibilità straordinaria. Sopralluoghi e consulti con operatori e sindacati»

da l’Adige di mercoledì 24 dicembre 2008

«Chiederò al presidente del Consiglio provinciale di prevedere un adeguato calendario dei nostri lavori». Roberto Bombarda guida la terza commissione del Consiglio, quella a cui, secondo l’accordo raggiunto dalla maggioranza provinciale, dovrebbe essere dato l’incarico dell’indagine sul funzionamento del sistema di controlli ambientali, dopo l’esplodere del caso monte Zaccon.

«Per fare questo lavoro, nel primo semestre 2009 abbiamo bisogno di una disponibilità straordinaria di tempo». Nella parte ordinaria la commissione, che si occupa di materie che spaziano dall’urbanistica ai trasporti, avrà già il suo daffare: dovrà occuparsi, tra l’altro, del disegno di legge sulla protezione civile, che la giunta vuole portare subito all’ordine del giorno.

Bombarda propone, nell’ambito dell’indagine, di prevedere confronti con le altre Regioni, sopralluoghi, incontri con operatori e sindacati. E, a proposito delle lamentele di alcuni operatori economici su controlli di serie A e B, che colpirebbero maggiormente piccole attività, il consigliere verde è favorevole a «modificare la soglia di controllo, concentrando l’attività di ispezione sui problemi più complessi».

«La decisione della maggioranza mi sembra una soluzione coerente – dice Bombarda –. Il regolamento prevede che una commissione ordinaria possa fare indagini di questo genere. Naturalmente sarà il Consiglio a indicare in che termini e entro quanto tempo dovremo dare risposte». La commissione vede un’ampia rappresentanza delle forze politiche. «E c’è sempre la possibilità dei consiglieri aggregati. In ogni caso quanto faremo lo decideremo in commissione. Metodo di lavoro e obiettivi vanno condivisi».

Il lavoro della commissione sarà, comunque, ad ampio spettro. «Esamineremo l’attività della pubblica amministrazione nel campo dei controlli ambientali, per capire se vi sono state lacune e per evitare che si ripetano casi come quello di monte Zaccon». Dall’indagine, prosegue Bombarda, potrebbero arrivare indicazioni per interventi di natura legislativa o amministrativa.

Potrebbe essere necessario, ad esempio, potenziare l’Appa. «I dirigenti dell’Appa e della Valutazione di impatto ambientale sono ottimi professionisti» afferma il consigliere provinciale, smentendo di aver chiesto la loro testa a seguito del caso Marter.

«Semmai – puntualizza Bombarda – c’è carenza di mezzi». Finora Trento era considerata più attrezzata delle regioni limitrofe in questo campo. «Ora vedremo come si muovono gli altri e se occorre mutuare iniziative o procedure da altre realtà». Si potranno suggerire una serie di azioni migliorative: «Per esempio, come superare la frammentazione delle Stazioni forestali, che limita la capacità qualitativa di monitoraggio».

     

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